Lolita, e chi non la conosce?
Ormai il suo nome è entrato nella testa di chiunque, e come voluto da Humbert, Lolita è diventata immortale.
L'autoanalisi di Humbert Hubert (vero nome: Arturh, come precisa Nabokov nella post fazione) per tutto il libro non lo giustifica affatto per aver approfittato e pianificato la presa di una ragazzina pubescente, ma si confida con noi, ci spiega il perchè, ci illustra i suoi stati d'animo, ci fa capire che c'è molto di più dietro certe storie che nessuno vorrebbe sentire.
Ed il lettore non deve dimenticare che Lolita ha fatto altrettanto con lui, ha approfittato di Humbert in altri modi, fino a che, stanca ed annoiata, lo ha abbandonato per scappare con uomo che le poteva offrire molto di più del suo attempato "patrigno"
Lolita è una ragazza sveglia ed intelligente, seppur una ragazzina.
Entrambi hanno preso quanto più potevano l'uno dall'altra.
"Oh, non piangere, mi dispiace di averti ingannato ma così è la vita" (Lolita rivolta ad Hubert nel loro ultimo incontro)
La scrittura di Nabokov non tedia mai, e la lettura scorre che è un piacere, mai volgare e ripetitivo.
Mi è piaciuta molto anche l'appendice finale dello scrittore stesso, in cui spiega le sue ragioni e come i lettori hanno reagito al libro, leggerò sicuramente altre opere di quest'uomo non convenzionale