I personaggi al servizio della storia o la storia al servizio dei personaggi? Succede spessissimo di leggere thriller e gialli del primo tipo, mentre sono merce rara - soprattutto al giorno d'oggi - quelli del secondo. Le indagini di Teresa Battaglia sono del tipo 2. Sì, ok, le leggi per la storia (perchè non è mai banale, e perchè l'ambientazione è forte come un personaggio protagonista), però le leggi soprattutto perchè vuoi scorporare le cellule di Teresa Battaglia, e approfondire il rapporto con Marini, e aggiungere tasselli a ogni lettura.
Luce della notte non è forse la sua storia migliore, ma dal punto di vista della caratterizzazione dei personaggi è a mio avviso la più completa. E lascia sperare che abbiamo appena incominciato a conoscere la squadra, che tante altre indagini verranno.
Anche i bambini, che ormai si è capito sono uno dei leitmotiv della Tuti, emergono in tutta la loro fragilità e forza. In ogni storia c'è una piccola vita che bilancia il vuoto di famiglia della Battaglia, e che ci restituisce una descrizione potente del commissario come Donna.
Ovviamente si divora, questo poi è particolarmente breve (2 giorni e si legge tutto).
Un altro bel romanzo della Tuti, anche se leggermente sottotono e più breve rispetto ai suoi due precedenti con protagonisti Teresa Battaglia e l’aiutante Marini. Il tema tratta del rapimento dei bambini della ex Jugoslavia nella guerra di trent’anni prima, ma non è molto ben sviluppato: l’autrice preferisce porre l’accento più sul rapporto tra i due poliziotti che sull’indagine sui sogni ricorrenti di una bambina malata. Una narrazione a tratti poetica.
...ContinuaAltro tema scottante. A mio avviso però, il romanzo è meno coinvolgente rispetto agli altri. La struttura narrativa è meno solida e articolata; ci sono dei salti narrativi che tolgono tensione al racconto; in questa storia l'autrice è più centrata sull'evoluzione psicologica della sua protagonista e della sua relazione con Marini.
...ContinuaHo aspettato questo libro con impazienza, avevo grandi aspettative ma... ahimè... Questo romanzo, in cui si trova sempre Teressa Battaglia e il suo "aiutante" Marini, non mi ha lasciato molto. Forse l'ho letto con superficialità, magari in modo frettoloso ma, devo dire, non mi ha entusiasmata. A livello del tema trattato, il rapimento di bambini dalla Jugoslavia durante gli anni della guerra del '95, potrebbe essere stato interessante ma non è stato approfondito molto. L'impressione che mi ha dato è che il romanzo sia stato scritto troppo di getto, velocemente e senza alcun condimento; la risoluzione del "caso" infatti è arrivata talmente in fretta che non mi sono nemmeno accorta di aver letto un libro intero.
Mi spiace dire che questo romanzo, a confronto del primo della serie "Fiori sopra l'inferno", a mio modesto parere, non sia riuscito.
È un romanzo veramente empatico che, pagina dopo pagina, la storia prende forma e scorre ad una velocità sorprendente. Qui è in gioco la credibilità di una bambina e del nostro commissario di polizia preferito (per chi ha già letto le altre avventure di Teresa Battaglia alle prese con i suoi fastidi personali e i suoi difficili casi da risolvere). Ne consiglio vivamente la lettura, in primis perché si tratta di una bella storia ma, soprattutto perché i proventi del libro saranno devoluti al Centro riferimento oncologico di Aviano (PN) a favore della ricerca sul sarcoma di Ewing
...Continua